23.4.24

Vintage Press - Revue Internationale de l'Horlogerie (1952)


ENGLISH (il testo italiano è in fondo alla pagina)
The Revue Internationale de l’Horlogerie (RIH) was a trade magazine published monthly in La Chaux-de-Fonds (Switzerland). Its April 1952 issue was fully devoted to the self-winding wristwatch, a product that over twenty years after its debut still struggled to gain widespread acceptance among the public. As the Bales Watch Fair was approaching, the obvious intent of the RIH was to promote the sales of a timepiece that customers still found unreliable and too expensive.


The brief history of the self-winding watch is the work of Alfred Chapuis, the most reputed historian of watchmaking at the time. Abraham-Louis Perrelet is mentioned as the inventor of the “Perpetuel” timepiece in the 1770s. A few years later, such great watchmakers as Abraham-Louis Breguet and Louis Recordon patented their own ingenious systems. The British John Harwood was the first to create an automatic wristwatch in the late 1920s. In the mid-1930s, the Perpetual by Rolex paved the way to the modern automatic watch.


The following pages feature a wide selection of contemporary self-winding movements presented by their manufacturers. Photo above: calibers by ETA and AS.


Most exhibitors at the upcoming Basel Watch Show were presenting automatic watches. These pages feature products by Rolex, Movado, Omega and Breitling among others.


The final pages are devoted to the impact of the self-winding watch on world markets. Retailers from all over the globe were invited to write about their experiences. Photo above: reports from Brazil and Canada.

ITALIANO
La Revue Internationale de l’Horlogerie (RIH) era una rivista specializzata pubblicata mensilmente a La Chaux-de-Fonds (Svizzera). Il numero di aprile 1952 fu interamente consacrato all’orologio da polso automatico, prodotto che a oltre vent’anni dal debutto stentava a conquistare il grande pubblico. Con l’avvicinarsi della Fiera di Basilea, la finalità della RIH era ovviamente di favorire le vendite di un segnatempo che il pubblico percepiva ancora come inaffidabile e troppo caro.
La breve storia dell’orologio automatico fu affidata ad Alfred Chapuis, lo storico dell’orologeria più prestigioso dell’epoca. Abraham-Louis Perrelet è citato come inventore negli Anni 70 del 18esimo secolo. Alcuni anni più tardi, grandi orologiai come Abraham-Louis Breguet e Louis Recordon brevettarono a loro volta sistemi ingegnosi. Il britannico John Harwood fu il primo a creare un orologio da polso automatico verso la fine degli Anni 20. A metà degli Anni 30, il Perpetual di Rolex aprì la strada all’automatico moderno.
Le pagine successive presentano un’ampia gamma di movimenti automatici contemporanei descritti dai loro fabbricanti. Nella terza foto dall’alto, calibri di produzione ETA e AS.
La maggior parte delle Case partecipanti all’imminente Fiera di Basilea esponeva orologi automatici. In queste pagine (quarta foto dall’alto) appaiono prodotti firmati Rolex, Movado, Omega e Breitling fra gli altri.
La sezione finale è dedicata all’impatto dell’orologio automatico sui mercati mondiali. La rivista invitò commercianti di ogni parte del globo a condividere le loro impressioni sul tema. Nell’ultima foto, i rapporti dal Brasile e dal Canada.


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